venerdì 22 ottobre 2010

nei tempi

Nei tempi caldi e in quelli freddi. Nell’umido del mattino e di nuovo in quello della sera, nel sole delle 11 e nelle nuvole che arrivano all’ora di pranzo.
Si lavora col sole, dalle 9 alle 18, e si riposa in piedi, dalle 18 alle 23 (lo si fa stesi da lì alle 8). Nel frattempo ci si sposta dal punto di riposo a quello di lavoro, e si torna indietro. Nel frattempo si va a comprare i prodotti per mangiare, vestirsi, illuminare, scaldare, distrarsi. Si ricarica il cellulare per telefonare e per organizzare come dove e perché nello spazio di tempo tra le 18 e le 23 (al lordo dei tempi di percorrenza).
Ora sono le 11.30, lontane le nuvole del pranzo, percorsi i tempi di percorrenza, le ultime ore disponibili alla produzione se voglio salvare l’oasi del fine settimana.
E tanto per essere nei tempi giusti scrivo questo post che non ha assolutamente niente di utile, nessun tipo di risvolto speculativo ed è assolutamente no profit. E penso a quello che farò domani guardando a quell’oasi di ore tutte mie come l’unico motivo vero per cui valga la pena nuotare anche quando sale in anticipo la marea.

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