lunedì 23 febbraio 2009

Tempo

Ho iniziato parlando del tempo, tutto nasce perché ho perso ogni controllo sullo scorrere degli attimi. Si sono ingranditi, contratti, ristretti, annacquati, riempiti fino a fondersi uno con l'altro in una linea unica che non distinguo più. Un continuo tornare, segni ripetuti, un orologio che segna la stessa ora in più vignette. Segni vomitati dalla porta del sottotesto, immagini catapultate di fronte al mio sguardo. Ho iniziato parlando del tempo, di nuovo, un'altra volta, e ancora la gola è stretta perché manca, perché è finito, perché è finito da un po' e non me ne sono accorta. Accumulando gesti, azioni, cifre, e ora una linea e: addizione. Risultato. . . risultato. . .
Nello spazio tra due punti, tra due virgole che racchiudono un'inciso ho giocato i miei risparmi.
Voglio la forza, e la generosità. Le voglio, voglio che riempiano ogni mio angolo, che siano all'origine di ogni mio pensiero. Voglio cambiare le mie regole, piegare il ferro, cambiare inchiostro ed essere di nuovo.
Il fortissimo desiderio di restingermi e solidificarmi, aumentare il peso specifico, tornare a essere un uovo, rinascere. Stringermi tra le mani, forte, proteggermi e poi esplodere ancora.
Si può chiedere un Time Out?

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