giovedì 3 dicembre 2009

«Le parole sono finite in una fessura del tempo, morte, e giacciono in strati sul fondo di un cratere buio. […] quel breve intervallo, tra il momento in cui ha spento il motore e quello in cui lo ha riacceso, ti ha fatto sentire terribilmente triste. Quel piccolo spazio vuoto ti si è insinuato dentro come nebbia che sale dal mare. Si è fermato dentro di te a lungo. E infine è diventato una parte di te»


Murakami Haruki, K.s.s.

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