La polvere negli angoli, il sorso sgasato, il telegiornale della notte. Il boccone avanzato, l’ultima pagina bianca, le briciole del tabacco.
Il calore che non scalda, la voce che non dice e la terra che non mi abbandona.
Il guscio vuoto che dà forma, un punto e virgola.
Le notti che non dormo e le mattine che non mi sveglio, i libri che non finisco e le parole che non scrivo. Le telefonate che non faccio, i sorrisi che non nascono e l’acqua che non lava. Il tempo fuggito, la mia immobilità, ogni cosa che non capisco.
Le gambe che non si muovono, la zavorra nei vecchi sacchi, la sconfitta a cui non so rinunciare.
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