venerdì 10 luglio 2009

Ha arrangiato la voce, accordata sul silenzio della stanza notturna. Ha guardato a lungo in quegli specchi scuri per cercare il suggerimento alla domanda. Può sbagliare, toccare il tasto laterale e perdere l’incontro. Sarà arrivata tardi?
Mentre la frutta galleggia provano a sprofondare nel mistero del loro essere vicini, accarezzando le soluzioni nel timore di violarle.
Gli accarezza il volto e i capelli, ascolta il respiro, non chiede di sapere. Non vuole essere l’unica con in mano il giudizio da darsi ogni mattina in preghiera, saltando sui vuoti tra le sue pieghe.

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