Quello che mi manca è lo spazio per la rincorsa, un orizzonte per i miei occhi, le tue mani sulle mie ginocchia. Non ho le redini per i miei cavalli né le lucciole nei capelli, ma ho trovato un sassolino nuovo da tenere sotto la lingua per smettere di balbettare.
Lucidata a specchio per riflettere un po' più a fondo sollevo il lenzuolo e riconosco il corpo.
Ho colto la mentuccia selvatica per rosolarti a dovere e servirti alla tavola degli impiegati del buonumore: sbucciato e disossato sei molto più appetitoso.
lunedì 1 marzo 2010
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