domenica 27 settembre 2009

Cronaca urbana

Nella notte tre il 26 e il 27 di questo mese c’è stato un crollo sulla strada provinciale che collega la periferia sud con la zona a nord est della città. Durante la notte il manto stradale si è afflosciato su se stesso creando un avvallamento che ha bloccato per alcune ore lo scarso traffico automobilistico. Gli abitanti della zona affermano di non aver sentito alcun rumore, l'incidente è passato inosservato a chi non si trovava in viaggio in quel momento.
Si cercano i responsabili tra le ditte che si sono occupate di rifare l’asfalto.

Nascita

L'uovo covato troppo a lungo è diventato sodo,
ma a settembre sono sbocciati i girasoli.

martedì 15 settembre 2009

Le confessioni si ripetono, una pompa che scava nel cuore della terra, una catarsi senza fine.

Trafugo rete in ore tarde per poter essere lontano e non sentire questo abbandono. Ma se è l’unica portata servita, allora non mi alzo e vuoto il mio piatto. Un’immagine riflessa dei miei desideri delusi, per riempire l’aria e aprire la bocca, perché i denti possano mordere.
E smetti di sorridere, sapresti essere il mio angelo? Sapresti dire le parole di cui ho bisogno, parlare con me mentre mi allontano da questa stanza e i mattoni si perdono sotto le mie suole? Spaventapasseri di gommalacca per le mie fantasie più atroci. Provo a ordinare le parole sui ritagli, la pasta di legno pressata per le mie costruzioni. Quello che sento lo invento per giocare con le mie bambine, non leggete ciò che non sapete capire, parlate con me perché dalla porta di dietro arrivano stralci e grida. Le urla notturne e l’amore frantumato a dieci anni, e il dolore e l’abbandono io li rivivo ogni notte, in un teatro della tortura per allenare le mie vene.
Poche orecchie per le parole. Non capitemi o dovrò cacciarvi via, nessuna mano tiene i fili, continuate a crederlo. L’illusione della realtà non va distrutta o ci troveremo tutti qui, nudi, a guardarci le mani, indifesi e poco interessanti, e non avremo altro da mostrare che i nostri movimenti intestinali.

mercoledì 9 settembre 2009

Chissà se negli incubi i pesci immaginano di essere vestiti e avere scarpe perfette ai piedi? Chissà perché sogno di mettere bambini in pericolo e mentre piango disperata mi compiaccio dei bei nomi che ho dato loro?

Forse oggi è un giorno tre volte perfetto e io ho pensieri che illumineranno il mio cammino nei prossimi dieci minuti. Poi penserò a qualcuno o a qualcun altro e crederò di aver capito ogni cosa, anche stavolta. Ma poi verranno le mestruazioni con la depressione ormonale, il senso della vita che sfugge e la mia incapacità.

Ma come fanno gli astemi senza i lunghi racconti notturni?

Lei aveva gli occhi pieni di polvere, le mani impastate di terra vecchia e sudore. Lei avrebbe voluto dirgli quello che aveva pensato quando l’aveva visto per la prima volta, ma non era riuscita a farlo. Avrebbe voluto dirgli quello che aveva pensato quando lui l’aveva lasciata cadere per disattenzione, ma neanche quello era riuscita a fare. Credeva che la sua forza fosse nel mettere distanze insormontabili, lasciarlo fuori dal suo cancello e restare lei da sola, padrona di tutto lo spazio.

martedì 1 settembre 2009

mani rosse

Gioco con la fine una sfida infantile, mi lascia vincere. Mi preparo al suo arrivo col colore sulle labbra, ripassando le parole per accoglierla. Ma lei oggi è generosa e mi lascia alle mie costruzioni, sa che ogni sera potrà trovarmi: la chiamerò perché non so fare senza i suoi terrificanti racconti.