venerdì 27 marzo 2009

compagni

Riempiamo lo spazio che ci divide, siamo sempre uno accanto all'altra e non so se avere paura di questo. Mi sfiori, mi tieni le mani, mi accompagni su questa strada.
Il mio compagno che va un passo avanti a me.
Piovono discorsi sui nostri vestiti leggeri. Giochiamo con parole di cui ignoriamo la forza, per difenderci, per non spaventarci. Stringiamoci le mani e affrontiamo questa paura, la sensazione che insieme stiamo andando verso il fuoco che ci distruggerà e che forse non sarà così dolce come immaginiamo. Ma curiosi e fragili sappiamo che ormai non possiamo più sottrarci ai nostri sguardi e che sapremo amarci dolcemente anche quando dovremo ucciderci. Allora facciamo passi piccolissimi che gustiamo come confetti di dolcissimo veleno, sappiamo che non ha senso affrettarci alla fine perché alla fine c'è solo la morte.
Seguo le briciole che pollicino ha lasciato nell'universo virtuale e con felicità scopro che non mi ha lasciata poi così indietro.
Dalla mia nuova stanza intreccio i fili della comunicazione. Tecnologia disposta a offrirmi il telaio per lo scambio cerebrale. Tesso nuove trame, conservo relazioni, guardo passaggi, seguo le vite e mi sento meno sola.
I'm so happy, 'cause today I found my friends
Dalla voce di F notizie che sciolgono tensioni, che aprono porte, che prospettano un futuro meno arido. Il miele mi inonda il petto, e non so reggere la meravigliosa dolcezza di sapere che a volte le cose vanno come devono andare. E torna un po' di sole a illuminare i ricordi, a ricoprire di luce dorata i souvenir appesi, i fili di nylon che sorreggono frammenti di cerebro ingrigito.
Aspetto che torniate, vi guardo viaggiare, gioisco con voi per le vostre nuove mete.

Vento che fa restare

Cambiano i venti e la luce diventa più chiara. Lo sguardo stavolta riesce a penetrare il tempo, forse stavolta ce la faccio e potrò restare qui, ancora. I fili si riannodano e ciò che sembrava perso torna di nuovo tra le mie mani.

martedì 24 marzo 2009

Angelo

Ho bisogno di una nuova scatola. Ci metterò dentro fogli e occhi, li terrò lì finché non perderanno la loro luce.

lunedì 23 marzo 2009

In loop

Claustofobia.
La casa si restringe e i muri soffocano gli sguardi.Gli sguardi che beviamo e da cui ci facciamo scavare, attraverso porte su porte, oltre le serrature aperte con forza o per inerzia. I muri stretti intorno alla bocca non fanno passare l'aria, ma le mani sono lì, fredde, e lo sguardo è opaco.
Mentre penso a come siamo arrivati qui, mi chiedo, invece, come abbiamo fatto a tenere tutto questo lontano così a lungo. Ripercorrendo la stessa strada, arriviamo allo stesso finale.
Si spezza l'illusione e il gioco finisce, i bambini poggiano i loro giochi sul tappeto e corrono tra braccia conosciute, per offrirsi a baci rassicuranti. Le mie guance umide di sudore sono rosse di vergogna, e mai più vorrò essere qui con le mie parole nelle tasche, sempre le stesse, pronte da offrire come pane stantio.



"Chissà perché se guardi in fondo agli occhi degli amanti vedi,
scritta in grande, evidenziata in rosso,
la parola fine."